Pianificazione successoria: come proteggere il tuo patrimonio

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Quello della pianificazione successoria è un tema tanto delicato quanto importante. Spesso si sottovaluta la cosa, rinviando a tempo indefinito il momento in cui si mette seduti e si definisce la trasmissione del proprio patrimonio agli eredi.

I motivi per farlo sono molteplici: scegliere in prima persona a chi andrà cosa, evitare dissidi famigliari, valorizzare il patrimonio costruito con tanta fatica ed altri ancora.

Purtroppo non sempre la legge viene in nostro aiuto: ecco perché, oltre a spiegarti cos’è la pianificazione successoria e tutti i suoi vantaggi, analizzeremo la questione anche da un punto di vista giuridico, così da capire qual è il quadro normativo entro il quale potrai muoverti.

Cos’è la pianificazione successoria?

Possiamo definire la pianificazione successoria come un processo strategico e legale che mira a garantire una transizione agevole e ordinata del patrimonio di una persona dopo la sua morte, rispettando le sue volontà e mitigando i rischi e gli oneri fiscali.

Pianificare, quindi, è il modo migliore per preservare la ricchezza di un patrimonio, anche quando non si tratta di lasciti di centinaia di migliaia di euro.

Brutalmente potremmo dire che la pianificazione successoria rientra nella lista delle cose da fare prima di morire, anche se, da un punto di vista psicologico, potrebbe non essere sempre facile trovare il momento giusto per affrontare la cosa.

Si stima che in Italia solamente il 10% delle persone scrive e deposita un testamento mentre è in vita, creando non pochi disguidi per la successione. Le statistiche più recenti ci dicono che il 70% delle famiglie riporta difficoltà nel trasferimento intergenerazionale del patrimonio e il 67% di esse cita la pianificazione successoria e l’eredità tra le proprie principali preoccupazioni.

Dati alla mano, allora, capiamo che la pianificazione successoria ereditaria andrebbe interpretato come uno step obbligatorio del nostro percorso. Non vogliamo però fermarci alla superficie: scendiamo più nel dettaglio.

Perché fare pianificazione successoria?

Abbiamo detto che decidere anticipatamente come e a chi trasmettere il proprio patrimonio è importante.

I motivi sono di carattere:

  • famigliare – una corretta pianificazione successoria permette di evitare discussioni tra gli eredi, evitando intromissioni da parte di chi non vuoi abbia accesso al tuo patrimonio rivendicando diritti di parentela o altro tipo;
  • fiscale – essere previdenti significa anche evitare che la pressione fiscale sul tuo patrimonio diventi eccessiva, intaccandolo in modo sensibile;
  • giuridico – in maniera complementare alle ragioni famigliari, attraverso la pianificazione successoria puoi includere nel tuo testamento anche persone non legate a te da vincoli famigliari. In assenza di una pianificazione, infatti, il patrimonio verrebbe trasmesso solamente agli eredi legittimi;
  • contrattuale – in caso di situazioni in sospeso con creditori, una mancata pianificazione successoria potrebbe vedere il patrimonio bloccato per anni prima che gli eredi riescano ad accedervi.

Non si tratta quindi solamente di una questione economica ma anche di agevolare i tuoi cari, evitando loro di trovarsi in situazioni spiacevoli da gestire.

I tuoi eredi non si troverebbero quindi a dover fare i conti solamente con la perdita ma anche con le difficoltà ad esempio della ricostruzione di tutti gli asset che compongono il patrimonio (beni immobili, valori mobiliari bancari, assicurativi e via dicendo) o della gestione delle comproprietà.

Come gestire la pianificazione successoria?

Ci sono diversi strumenti di pianificazione che puoi prendere in considerazione per evitare i potenziali problemi che abbiamo appena visto.

Ad esempio:

  • donazione – una donazione ti permette di trasferire i beni del tuo patrimonio agli eredi anche prima del decesso, evitando blocchi giuridici dovuti ad una situazione debitoria non risolta. In questo modo la gestione dei beni verrà donata ad altri ed usciranno dalla sfera del tuo patrimonio personale;
  • patto di famiglia – come riportato sul sito del Ministero della giustizia, questo contratto viene usato per la gestione societaria e permette di trasferire in tutto o in parte ad uno o più discendenti, ossia a figli o nipoti, l’azienda o le proprie quote sociali. Così facendo è possibile evitare dispute ereditarie definendo la successione con largo anticipo;
  • trust;
  • polizze assicurative.

A questi due strumenti ci sembra doveroso dedicare qualche riga in più.

Pianificazione successoria e trust

Il trust è uno strumento non esclusivo della pianificazione successoria ma che permette di risolvere diversi (potenziali) problemi in quest’ambito.

I trust infatti hanno diversi vantaggi in termini di:

  • protezione dei beni
  • riduzione dell’imposta di successione
  • gestione continua del patrimonio
  • tutela degli eredi incapaci o dei minori
  • tutela della privacy nella distribuzione dei beni

Parliamo quindi di uno strumento di tutela e protezione del patrimonio che permette ad una persona (il concedente) di trasferire la proprietà dei suoi beni ad un fiduciario, un’altra persona (anche giuridica). Quest’ultimo si impegna a gestire e distribuire i beni ricevuti a vantaggio dei beneficiari che sono stati designati dal concedente.

Potremmo definire quindi il trust come una tappa intermedia, che alleggerisce il patrimonio da eventuali obblighi in carico al concedente, affidandoli temporaneamente ad un gestore competente.

Le tipologie di trust più usate nella pianificazione successoria sono:

  1. trust vivente (o trust inter vivos) – istituito mentre il concedente è ancora in vita. In questo caso il fiduciario può essere il concedente stesso oppure un soggetto esterno. Finché il concedente è in vita, i beni sono gestiti e controllati dal trust secondo le sue disposizioni. Dopo la sua morte i beni verranno trasferiti agli eredi (i beneficiari) secondo quanto disposto dal concedente in vita;
  2. trust testamentario (o trust mortis causa): istituito con le disposizioni testamentarie lasciate dal concedente. In questo caso lo strumento si attiva solo dopo la morte del concedente, con la designazione di un fiduciario che gestisce e distribuisce i beni del trust ai beneficiari designati.

Ovviamente la creazione di un trust richiede il coinvolgimento di un avvocato specializzato in pianificazione successoria.

Pianificazione successoria e polizze assicurative

Nella pianificazione successoria le “polizze vita” sono ritenute uno degli strumenti più semplici ed economici per trasferire liquidità agli eredi.

Una possibilità di investimento sempre più diffusa sono le cosiddette polizze a vita intera: l’assicurato versa premi predeterminati in cambio del pagamento di una certa somma agli eredi al momento della sua morte.

Le polizze assicurative sono esenti da imposte di successione (grande vantaggio in termini fiscali), oltre ad essere impignorabili e insequestrabili (quindi nessun altro può far valere diritti su di esse).

Inoltre le polizze assicurative permettono la designazione dei beneficiari e il suo aggiornamento in corso d’opera, prevedono un trasferimento di liquidità immediato agli eredi e possono agire da paracadute per la continuità aziendale, qualora l’assicurato sia un imprenditore o un socio di maggioranza di un’azienda.

Non bisogna sottovalutare, però, la possibile presenza di vincoli normativi che definiscono la successione o la divisione del patrimonio tra gli eredi.

Pianificazione successoria in Italia

Diamo ora un’occhiata alla normativa che regola attualmente la pianificazione successoria nel nostro paese.

Le successioni sono regolate da un quadro di leggi emanato nel 1942. Gli scenari ipotizzati sono due:

  1. trasmissione del patrimonio per legge – in assenza di testamento, la legge prevede che i beni del defunto passino (in ordine gerarchico) al coniuge, ai figli, agli ascendenti, a fratelli e parenti (fino al sesto grado) o allo Stato;
  2. trasmissione del patrimonio testamentaria – prevede la redazione di un testamento, nel quale il de cuius (il defunto) definisce a chi e come trasmettere il proprio patrimonio. Anche qui è necessario che vengano rispettati i diritti degli eredi legittimi (coniuge, figli e ascendenti), i quali non possono essere esclusi totalmente dall’eredità. A loro spetta una quota riservata, ossia la percentuale minima prevista dalla legge. Gli altri eredi potranno accedere a quella che viene definita quota disponibile.

Nel nostro paese le franchigie sono più alte rispetto ad altri stati, definendo (allo stato attuale) una soglia piuttosto alta per le tasse di successione.

Nonostante ciò, si sta discutendo per un adeguamento di queste aliquote al diritto internazionale, cosa che renderebbe ancora più importante una pianificazione patrimoniale e successoria messa in atto in modo previdente e tempestivo.

Quali sono gli elementi chiave della pianificazione successoria?

Come strutturare la pianificazione successoria nel migliore dei modi?

La prima cosa da fare è analizzare la tua situazione finanziaria e patrimoniale, così da capire quali sono i beni di tua proprietà e definire un punto di partenza per le valutazioni successive.

Da qui potrai infatti capire se il tuo interesse principale è evitare una pressione fiscale eccessiva, ad esempio, o togliere le tue proprietà dalla sfera di diritto di eventuali creditori.

Sulla base di quanto emerso da questi primi due punti, potrai redigere il testamento, con la possibilità di aggiornarlo nel corso degli anni.

Non dimenticare la possibilità di impiegare strumenti come il trust per agevolare i tuoi eredi.

Un suggerimento finale: puoi fare affidamento su un consulente legale o finanziario specializzato in pianificazione successoria, così da stabilire quali siano gli strumenti e le tempistiche più adatte alla tua situazione patrimoniale.

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